giovedì 24 maggio 2007

I limiti del Social Networking

Il Social networking E' l'anima del web2.0 la grande rivoluzione di questo paradigma è fondato proprio sulla partecipazione collettiva da parte di tutti i navigatori, o comunque di una parte di loro.

Cosa sarebbe eBay senza inserzionisti? Linkedin senza persone che inviano CV? Del.icio.us senza Bookmaker o Wikipedia senza redattori? La risposta è semplice non sarebbero NULLA.

La partecipazione collettiva è proprio questo il bello del Web2.0!! Ma forse anche il suo grosso limite!??!

Nei giorni scorsi le azioni di Apple sono scene pesantemente perché un blog ha diffuso delle notizie (forse) infondate sul posticipo dell'uscita del iPhone e del suo nuovo sistema operativo, Leopard.

Oggi leggo su un quotidiano di Roma, EPolis, che su Wikipedia è in atto una EditWar relativa alla relazione trai tifosi della Lazio e il Fascismo... Stendo un velo pietoso sulla notizia in se, ma invece invito a riflettere sul reale valore che la massa può dare per la divulgazione della conoscenza.

Wikipedia è un sistema da difendere senza esitazione, il concetto che ognuno possa aggiungere la propria conoscenza a quanto già presente con il relativo controllo del resto delle persone che hanno la stessa conoscenza del dominio divulgato è fantastica, ma poi, purtroppo, si scontra con la reale capacita delle persone ad essere obbiettiva, propositiva e disposta al dialogo.

Internet sta diventando sempre di più una vera e propria società virtuale, ed è stato forse utopistico, pensare che sarebbe stata una società ideale con e-citizen modello in grado di fare solo del bene portando conoscenza, divulgazione, solidarietà e comunicazione.

Come nella società "reale" su internet sono presenti,grazie all'allargamento della possibilità di interazione a tutti, anche gente che avremmo preferito relegare al solo mondo reale...truffatori, pedofili diffamatori e ottusi!!

Questo mio "post" non vuole essere una lapide sul Web2.0 o una condanna ad Internet come covo di tutti i mali... Anzi mi da molto fastidio quando i media tradizionali parlano di internet solo come strumento per pedofili e truffatori!
Ma è indubbio che dobbiamo trovare la strada per circoscrivere questi fenomeni deleteri, stando ben attenti a non trasformare internet in un luogo ove non sia più presente la libertà di espressione.

Lo so! Facile a dirsi ma molto meno a farsi; il confine tra controllo e censura Più essere molto labile e corriamo seriamente il rischio di pregiudicare la libertà delle persone in nome di un imprecisata sicurezza.

Questo rischio si corre anche perché secondo me, (opinione come sempre opinabile) i media tradizionali e le persone che oggi accentrano il potere che spesso poi sono la stessa cosa, hanno una grande paura della rivoluzione culturale che il Web2.0 Più portare.

Chiedere a gran voce la chiusura d Youtube per il fenomeno del bullismo è un segnale di come si voglia prendere ogni occasione per zittire servizi che possano mettere in pericolo lo status quo.

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